...di parte della facciata, sorge sulle spoglie di un vecchio palazzo abbattuto e fu edificato tra il 1420 e 1440.
Dopo la morte del commissionante avvenuta nel 1441, e quella dell’unico figlio pochi anni dopo, il palazzo fu oggetto di un continuo “passamano” che incise pesantemente anche sull’architettura originale, il cui apice venne raggiunto durante il XIX sec. quando l’architetto Medusa, commissionato dall’allora proprietario Alessandro Trubetzkoi, modificò pesantemente la facciata e l'interno del palazzo. Alla fine del 1800 un facoltoso barone acquistò il palazzo destinandolo a museo per tutte le opere collezionate e nel 1927, dopo esser passato in mano allo Stato Italiano, a Cà d’Oro venne inaugurato l’attuale museo.
La facciata, riccamente decorata, è caratterizzata dallo stile gotico: la parte inferiore presenta un loggiato di cinque arcate e finestre, mentre la parte superiore due ordini di finestre archilobate. La facciata termina con una serie di guglie. Il materiale utilizzato per la realizzazione dell'edificio è il marmo bianco e il marmo rosso di Verona. La costruzione non è stata portata a termine e per questo motivo la facciata appare asimmetrica.
Durante gli ultimi importanti lavori di ristrutturazione è curioso come il commissionante, Franchetti, disegnò le geometrie e realizzò personalmente un pavimento di 350 mq utilizzando varie tipologie di pietra marmorea, note e preziose fin dall’antichità romana, tra cui il porfido rosso antico, il serpentino, il cipollino verde, il giallo antico, il pavonazzetto, il verde antico, il marmo luculleo e molti altri.
Al giorno d’oggi il palazzo ospita la collezione Fianchetti, a cui sono state affiancate alcune raccolte di proprietà dello Stato italiano, tra le quali opere del Tiziano, del Mantenga e alcune vedute del Guardi.
